Campelli - Baite Meriggio - San Salvatore (Sondrio)

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Höhen|meter:
947HM
Länge:
17.45km


- Schwierigkeit


- Erlebnis
Wegbeschreibung/Routen|verlauf:
Località di partenza: Campelli (1250 m) Sondrio
Lunghezza: 18 km
Quota massima: 2000 m Baite Meriggio
Dislivello complessivo in salita: 1035 m
Ciclabilità: 100% sterrato
Arrivo: Campelli (1250 m) Sondrio
Acqua lungo il percorso: SI - Contrada Barek
Come arrivare: da Sondrio si prende la strada che sale a Albosaggia e si prosegue su via Roma fino ad arrivare alla chiesetta dei Campei.
Lasciamo l’auto nell’ampio parcheggio davanti alla piccola chiesetta dei Campei a quota 1250 metri. Iniziamo a pedalare subito in salita in compagnia di Giulia e Mauro. I primi 500 metri hanno una pendenza media dell’11,8% poi, grazie a 4 tornanti, la pendenza media, nei successivi 370 metri, scende al 10,3%. Un cartello stradale indica un tratto cementato al 30%, e subito realizziamo che sarà una giornata votata alla fatica. Superato anche questo tratto inizia lo sterrato dal fondo abbastanza compatto. Per un tratto di 1,7 km abbiamo una pendenza media del 14,4% e ogni tanto, nei tratti più ripidi, siamo costretti a mettere il piede a terra e spingere le nostre MTB. Proseguiamo sempre in forte salita su un fondo non troppo regolare a causa dei sassi smossi. Superiamo i successivi 2,3 km con una pendenza media del 13,6% e arriviamo a quota 1980 metri. Qui facciamo una sosta, la segnaletica verticale indica dritto Alpe Meriggio (ore 0,30) e Lago della Casera (ore 1,30) mentre a sinistra indica Pizzo Meriggio (ore 1,10) e solo per il trekking. Purtroppo una grossa nuvola nera copre improvvisamente il sole e in poco tempo inizia a piovere e a grandinare. Riprendiamo la pedalata, ma l’insistenza della pioggia e della grandine non ci permettono di raggiungere la casera in località Baite Meriggio. Mauro e Giulia cercano riparo sotto una sporgenza rocciosa, mentre io e Loredana proseguiamo fino a che notiamo una casa di pietra situata sulla sinistra e poco più in alto della carrareccia. Prendiamo lo stradello in salita che porta alla casa spingendo la bicicletta e ci accorgiamo quasi subito che la porta è aperta. Non ci sembra vero! Si tratta di un rifugio della Proloco di Albosaggia, ristrutturato di recente e, con nostra piacevole sorpresa, dotato di camino con una buona scorta di legna. Nel frattempo continua a piovere e, quando Mauro ci telefona per sapere dove siamo, siamo ben contenti di dare la bella notizia e li invitiamo a raggiungerci. Nel frattempo accendiamo il fuoco. La legna è umida e la stanza si riempie subito di fumo. Mauro e Giulia arrivano e, contenti anche loro della bella sorpresa, fanno il possibile per aumentare la fiamma e in poco tempo abbiamo un bel focherello scoppiettante che ci permetterà di asciugare le magliette e indumenti vari. Approfittiamo di una schiarita per procurarci un altro po’ di legna che avevamo visto sotto un grosso larice poco distante e con quella attizziamo per bene il fuoco. In attesa che il tempo migliori ci sediamo tutti e quattro vicino al camino e mangiamo i nostri panini. Dopo circa un’oretta il sole fa di nuovo capolino fra le nuvole e, ormai asciugati e riscaldati, siamo pronti per ripartire. Ringraziamo con tutto il cuore la comunità montana che ha sistemato questo rifugio perché ci ha permesso di stare al riparo e, soprattutto, di ripartire con gli indumenti asciutti e caldi. Rimontiamo in sella …continua su: http://gianolinibike.it/node/7523
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