Malgrate – Pian Sciresa – San Michele – Torri Gote – Eremo - Parco Archeologico (Lecco)

 Zurück Höhen|meter: 809HM Länge: 13.12km - Schwierigkeit
- Erlebnis Wegbeschreibung/Routen|verlauf:
Località di partenza: Malgrate (310 m) Lecco
Lunghezza: 13,4 m
Quota massima: 734 m Eremo
Dislivello complessivo in salita: 930 m
Arrivo: Malgrate (310 m) Lecco
Acqua lungo il percorso: SI - Due Case
Come arrivare: da Milano si percorre la SS36 fino all’uscita per Malgrate, si tiene la sinistra, si sottopassa la SS36 e alla rotonda si prosegue dritto seguendo l’indicazione stradale per Valmadrera. Si continua su questa strada fino al bivio per Bellagio e Valmadrera dove si gira a destra. Attraversati i binari ferroviari si gira a sinistra su via Fornaci e si prosegue sempre dritto fino alla rotonda dove si prende la seconda uscita imboccando via Gaggio. Alla rotonda successiva si prende la seconda uscita, via San Grato che in seguito diventa via ai Colli e giunti al bivio con via Pian Sciresa si gira secco a destra. Si continua in salita fino alla fine della strada dove c’è un piccolo parcheggio.
Lasciamo l’auto nel piccolo parcheggio e iniziamo a salire percorrendo il sentiero che conduce a Pian Sciresa. Siamo nel Parco del Monte Barro e la segnaletica verticale indica con il numero 306 Pian Sciresa (ore 0,15), Bosco del Faé (ore 0,30) e Parco Archeologico (ore 1,05). Il sentiero sale con decisione agevolato da vari gradini e dopo aver percorso, dal parcheggio, 700 m con una pendenza media del 36,5% giungiamo a Pian Sciresa (440 m). Il posto è molto bello, ben curato, giriamo a sinistra e ci dirigiamo verso il primo punto panoramico della giornata. Percorriamo altri 200 metri con una pendenza media del 11,2% e arriviamo in un punto dove rimaniamo incantati dalla bellezza del posto. Davanti a noi possiamo ammirare “Quel ramo del Lago di Como…”, di fronte a Lecco, che ha ispirato l’apertura del romanzo “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni: “Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura, tra un promontorio a destra, e un’ampia costiera dall’altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive, par che renda ancor più sensibile all’occhio questa trasformazione, e segni il punto in cui il lago cessa, e l’Adda ricomincia, per ripigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lascia l’acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni. …” Infatti, notiamo subito il punto in cui “il lago cessa e l’Adda ricomincia”. Riprendiamo il cammino e iniziamo la discesa verso sinistra camminando in mezzo al bosco fino ad arrivare all’incompiuto Santuario di San Michele che, come scrisse nel 1885 Antonio Stoppani, “rimase allo stato di scheletro spolpato, nido di pipistrelli, di falchi e di barbagianni, e stazione estiva di rondini”. Dal punto panoramico a qui abbiamo percorso 1,2 km. Proseguiamo su asfalto in salita fino all’incrocio sulla destra dove la segnaletica verticale indica il raccordo con il sentiero n. 301. Giriamo a destra, iniziamo a salire affrontando vari stretti tornantini e a mano a mano che guadagnamo quota possiamo vedere il tetto scoperto della chiesa di San Michele e il Lago di Garlate. Ci immettiamo sul sentiero 301, giriamo a sinistra e proseguiamo su questo bel sentiero panoramico fino ad arrivare ad un punto dove ci fermiamo per ammirare un panorama mozzafiato. Il nostro sguardo spazia dal Lago di Garlate al …continua su: http://gianolinibike.it/node/11112

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