Alpe di Rodengo

 Zurück Höhen|meter: 278HM Länge: 12.09km Gehzeit: 2Std 28 Min - Schwierigkeit
- Erlebnis Wegbeschreibung/Routen|verlauf:
Bella passeggiata sul pascolo più vasto d’Europa. L’escursione parte dal parcheggio Zumis (a pagamento) a 1725 metri di altezza. Per raggiungerlo utilizziamo la nostra auto seguendo l’indicazione del parcheggio presente nell’abitato di Rodengo. Nel periodo estivo è opportuno utilizzare il bus navetta visto che la strada è piuttosto stretta. Camminiamo sull'ampio sentiero Confin (n. 4), che attraversa il bosco e ci porta ai prati di montagna. Si tratta di una grande altopiano ondulato con la presenza di baite di montagna e rifugi. La vista spazia dalle Dolomiti alle montagne ai confini dell’Austria. Dalla Malga Roner seguiamo il segnavia n. 2, che porta alla Cappella dedicata ai Santi Clara e Bartolomeo (1901 m). Di qui continuiamo il facile cammino ma al bivio abbiamo preferito deviare a sinistra seguendo l’indicazione per il rifugio Rastner: un ambiente accogliente per mangiare del buon cibo tirolese. Per il rientro abbiamo scelto di fare lo stesso percorso. Consigliamo, scesi in paese di fare visita al castello di Rodengo che contiene significative tracce artistiche. Si tratta di una roccaforte situata su uno sperone roccioso sopra la gola della Rienza. Friedrich I di Rodank fece costruire nel 1140 il maniero. I Signori di Rodank rimasero in possesso di questo castello fino alla loro estinzione verso il 1300. Dal 1491, i Conti di Wolkenstein-Rodenegg presero possesso di Castel Rodengo, e nel XVI secolo il castello fu restaurato ed ampliato dalla famiglia del noto menestrello Oswald von Wolkenstein. Ancora oggi, i discendenti di questa famiglia sono proprietari della fortezza, una parte è ancora abitata, circondata da un bel giardino. All'interno troviamo i famosi affreschi del "Ciclo di Iwein" dell'epoca dei cavalieri di Hartmann von Aue, scoperti solo nel 1972. Le immagini, in parte deturpate dal tempo, raccontano la leggenda di Iwein, uno dei cavalieri della Tavola Rotonda di Re Artù. Un'altra attrazione è il cosiddetto "Lauterfresserloch" un carcere che deve il suo nome a Matthias Perger, che nel XVII secolo fu condannato al rogo per stregoneria. Lui, per la sua predilezione per minestre, che in dialetto tirolese vengono chiamate semplicemente "Lauteres" (fluido), fu chiamato "Lautfresser". Molto interessanti le due cappelle. Quella più antica, scoperta recentemente riporta tracce di affreschi del 1200.

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