Da Panicale a Paciano ( e ritorno)

 Zurück Höhen|meter: 450HM Länge: 11.55km Gehzeit: 2Std 30 Min - Schwierigkeit
- Erlebnis Wegbeschreibung/Routen|verlauf:
Bella passeggiata sulle colline che circondano il lago Trasimeno. Si parte dal borgo di Panicale lasciando l’auto nel parcheggio pubblico con area riservata anche ai camper. Saliamo per Via Risorgimento, passiamo davanti al municipio ed entriamo nella bella piazza Umberto I. Possiamo visitare il nucleo storico prima di uscire da porta Fiorentina, attraversiamo la Provinciale 310 e prendiamo la strada in salita che porta al monte Petravella dove in antichità si trovava un tempio consacrato al dio Giano. Percorriamo la sterrata costeggiando dei casolari e in vicinanza di ripetitori. Al bivio successivo prendiamo a destra e quando la strada si inerpica scegliamo ancora la destra per un sentiero più angusto che costeggia la vetta della montagna senza salire su Petravella. Riguadagniamo l’ampio tratturo di prima (che scende dalla montagna) e continuiamo in un piacevole pianoro. Quando la strada perde quota con due curve imbocchiamo un sentiero che troviamo a destra e che inverte in senso di marcia. Il tracciato continua a scendere (evitiamo una scorciatoia a sinistra) e dopo un ampio tornante ci dirigiamo verso il borgo di Paciano che si scorge in basso. Guadagniamo la strada asfaltata (via della Torre) e dopo ampia curva entriamo a Paciano da Porta Perugina. Visitiamo il piccolo borgo di Paciano inserito tra "i borghi più belli d'Italia". Ora è tempo di rientrare e per non risalire sulla montagna percorriamo la strada asfaltata che congiunge Paciano a Panicale. L’arteria è poco trafficata quindi il cammino non è disturbato dai mezzi a motore. Rientriamo a Panicale è visitiamo la chiesa di San Sebastiano dove accanto esisteva un ospedale per la cura degli appestati. All’interno, sulla parete di fondo, c’è un grande affresco raffigurante la storia del Martirio di San Sebastiano (1505) dipinto da Pietro Perugino. Qui è anche esposta una Madonna in gloria tra Sant’Agostino e Maria Maddalena attribuito a Raffaello Sanzio.

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