Anello lago Cavia

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Höhen|meter:
414HM
Länge:
7.65km
Gehzeit:
2Std 6 Min


- Schwierigkeit


- Erlebnis
Wegbeschreibung/Routen|verlauf:
Lasciamo il mezzo nel piazzale della funivia del Col Margherita e imbocchiamo il sentiero che si dirige verso il passo San Pellegrino. Dopo qualche centinaio di metri troviamo l’indicazione (palo segnavia) del sentiero numero n. 658 che indica la destinazione della Forcella Pradazzo. Si sale per un rado bosco di larici per poi attraversare la pista “LaVolatA”, utilizzata per le gare di Coppa del Mondo di sci alpino. Attraversiamo la pista e risaliamo il margine sinistro seguendo i paletti segnavia. Il tracciato devia poi sulla sinistra per tornare nel bosco, arriva a un incrocio di piste per poi risalire ancora sul lato sinistro. Arriviamo a un pianoro dove il sentiero devia decisamente verso est e si fa pianeggiante. Seguiamo le indicazioni che ci portano a incontrare un’altra pista. Sul margine sinistro spicca un palo segnavia che indica la direzione del lago di Cavia che vediamo subito dopo. Si tratta di un bacino artificiale costruito tra le gibbosità dell'Altipiano dei “Zinghen Alti”. A partire dall’ottobre del 1942 e completato nel novembre 1952. La sua capacità è di 2,5 milioni di metri cubi. La diga alimenta la centrale di Molino. A valle della diga è presente la casa di guardia e il personale può salire in quota tramite un impianto funiviario tipo monofune ad agganciamento fisso con possibilità di ospitare nelle vetture due persone sedute, in alternanza ad una carrello per il trasporto di materiali. Arrivati sulla rive percorriamo il camminamento sulla sommità arcuata della diga. Per il rientro prendiamo a destra (alla forcella Caserette) la mulattiera costruita dall’esercito italiano durante la prima guerra mondiale. I rifornimenti delle truppe dislocate, sulle creste che dal Col Margherita vanno al Gereburt, salivano dalla località Zingari basso tramite la mulattiera che ancora oggi mostra una pavimentazione in massi di porfido. Al termine della discesa incontriamo un recinto dove sono presenti due grandi pietre sagomate che segnavano il vecchio confine tra il principato vescovile di Trento e la Serenissima. Confine che poi segnò la separazione tra i Regno d’Italia e Austria – Ungheria fino al termine della Grande Guerra. Ora risaliamo seguendo la sponda del corso d’acqua proveniente dal passo San Pellegrino. Una strada forestale e a tratti un sentiero ci condurranno al parcheggio della funivia del Col Margherita.
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